In ricordo di Fausto Affaticati, La Torre del Sole (BG)

Fausto Affaticati - Torre del Sole

”Mi sono appena licenziato, quando si inizia?”

Era cominciata così, come un sogno che si avverava, l’avventura di Fausto Affaticati alla Torre del Sole di Brembate di Sopra. Ce la racconta Davide Dal Prato che dirige l’originale centro astronomico bergamasco, che comprende l’Osservatorio, il Planetario e molto altro, costruito recuperando una torre-cisterna di 34 metri di altezza.

Nel testo seguente Dal Prato ripercorre la sua quarantennale amicizia con uno degli storici membri dello staff, Fausto Affaticati, che nel settembre 2021, a soli 61 anni, è prematuramente scomparso.

“Conobbi Fausto Affaticati quando entrò a far parte del Circolo Astrofili Bergamaschi nei tardi Anni Ottanta. Le sue principali passioni erano la montagna e la fotografia astronomica, attività che Fausto fondeva alla perfezione soprattutto nel periodo estivo, quando era solito trascorrere le vacanze sulle Dolomiti.

Al tempo non esistevano ancora i moderni sensori digitali e le lunghe riprese con la tendina della macchina fotografica spalancata nella famosa posa B facevano piovere i fotoni su supporti di natura chimica quali erano le pellicole. E mentre oggi si mostrano le proprie foto esibendole sul display del cellulare, ricordo ancora Fausto arrivare nella sede dell’associazione con lo scatolino in plastica delle 36 diapositive da inserire nel caricatore del proiettore per la proiezione.

Fausto era un omone grande e grosso, come avrebbe detto mia nonna, e più lo conoscevi e più scoprivi le sue numerose qualità. Prima tra tutte la cultura, vastissima e poliedrica, che faceva di lui quello che si definisce un tuttologo. Non c’era argomento sul quale non fosse informato, che fosse di scienza piuttosto che di sociologia, imbattibile su rock e gruppi musicali; avevi un dubbio riguardo una questione con l’assicurazione e lui ti dava la risposta, non capivi una voce della busta paga e lui ti scioglieva ogni perplessità.

Pacato nei modi a patto di non farlo arrabbiare, oculato nello stile di vita, sempre sobrio nella sua schiettezza mescolata a un carattere aperto e scherzoso, Fausto era una persona di compagnia con la quale potevi ridere o intrattenere discussioni fino a tarda notte, non importa su quale argomento: religione, storia, economia, geopolitica, cucina, sport.

Il suo arrivo alla Torre del Sole è legato oramai a una sorta di favola che mi piace sempre raccontare: lui era impiegato presso l’azienda di trasporti del suocero e quando si trattò di dare vita alle attività del nuovo osservatorio gli telefonai per chiedere se gli fosse piaciuto lavorare lì. Mi disse “ti richiamo tra poco”. E poco dopo mi chiamò per dirmi ”mi sono appena licenziato, quando si inizia?”

Nel tempo Fausto seppe imparare a coordinare ogni aspetto della variegata realtà della struttura: dalle mansioni di ufficio a quelle informatiche, dalle attività divulgative quali la gestione del planetario o del telescopio principale a quelle laboratoriali, dalla gestione del negozio agli aspetti burocratici quali inventari di magazzino, relazioni, ordini e fatture.

A suo completo agio di fronte a un uditorio di qualsiasi età e preparazione, sapeva progettare e condurre conferenze e lezioni su mille tematiche in modo chiaro e piacevole, con una rara proprietà di linguaggio e pacatezza di esposizione. Si deve al suo entusiasmo per qualunque iniziativa che promuovesse la ricerca e la didattica se oggi la Torre del Sole fa parte del progetto Prisma.

Fausto ci ha prematuramente lasciati il 14 settembre del 2021, lasciando un grande vuoto in tutti coloro che lo conoscevano e stimavano.”

– Davide Dal Prato

Un caloroso ricordo era stato condiviso anche da Massimiliano Zulian, amico e collega, durante il Meeting 2022 a Firenze. A Fausto dedicheremo inoltre il prossimo appuntamento di Voci dalle Cupole. La protagonista, Marzia Albani, che lavora alla Torre del Sole, ha ricordato Fausto nel video, a cura di Gian Nicola Cabizza, che prossimamente verrà pubblicato sulle pagine web di PLANit. Come hanno fatto gli astronomi, i planetaristi e i divulgatori coinvolti nelle precedenti puntate di questa iniziativa ideata dall’Associazione dei Planetari Italiani, Marzia descrive le sue esperienze astronomiche, naturalistiche e la grande passione per i viaggi che coltiva soprattutto nel periodo estivo quando si trasferisce nell’emisfero australe, andando alla scoperta di ambienti selvaggi, panorami e cieli stellati indimenticabili.

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