- 19 Ottobre 2023
- In Centenario
- Tags associazione dei planetari italiani, centenario dei planetari, planit
L’anno 2023 è davvero importante per il mondo dei planetari. Il 19 settembre del 1923, infatti, veniva testato nella sua piena operatività il primo planetario moderno, installato sul tetto di un edificio della ditta Carl Zeiss a Jena (allora Germania Orientale). Si trattava dello storico modello Zeiss Mark I, collocato per l’occasione sotto una cupola di 16 metri di diametro. Il 21 ottobre 1923 lo strumento venne mostrato a una platea ristretta al Deutsches Museum di Monaco di Baviera. Dopo un ritorno alla Zeiss per i ritocchi finali, la macchina fu allestita allo stesso museo sotto una cupola di 10 metri, e lì iniziò le proprie attività pubbliche il 7 maggio del 1925.
La comunità dei planetari, sia in Italia sia all’estero, si prepara a festeggiare la ricorrenza del centenario con una serie molto articolata di iniziative, che inizieranno il 21 ottobre 2023 e termineranno il 7 maggio del 2025.
I planetari sono formidabili macchine didattiche, perché consentono di vedere con i propri occhi ciò che nel cielo reale richiederebbe ore, settimane o secoli perché si verifichi. Ci mostrano l’universo, dove viviamo, da dove veniamo e come gli esseri umani influenzano il nostro pianeta.
I planetari svolgono una importante missione educativa e sono luoghi di cultura. Ispirano grandi e piccoli, forniscono una visione globale della Terra e spiegano le diverse visioni di ciò che ci circonda in un contesto storico. Le stelle e il nostro cielo notturno, però, non sono più gli unici argomenti. I planetari sono oggi, allo stesso tempo, teatri della scienza, templi della cultura e luoghi di intrattenimento dove si intrecciano molteplici linguaggi.
In Italia vi sono più di 100 planetari, la maggior parte dei quali fissi, che accolgono più di 400 mila visitatori ogni anno. La tecnologia, la dimensione della cupola e il numero dei posti a sedere è molto variabile. Scopri il planetario a te più vicino nella mappa dei planetari italiani .
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Crediti: Planetario di Milano
Crediti: Infini.To – Planetario di Torino
Crediti: Planetario di Zafferana Etnea