Tutte le lune dei musei – Anno 2023: da Picasso a Silvio Pellico

C’era la Luna nel cielo quando il 7 settembre 1911, vigilia del plenilunio, il poeta Guillaume Apollinaire fu arrestato e scortato in prigione con l’accusa di aver rubato la Gioconda. Durante l’interrogatorio, coinvolse anche il pittore Pablo Picasso. In realtà i due artisti non avevano sottratto il celebre dipinto di Leonardo custodito al Louvre ma solo qualche statuetta antica acquistata attraverso un ladro che li tradì. Il processo si trasformò in uno spettacolo. Apollinaire confessò tutto, mentre Picasso ebbe una crisi di nervi e scoppiò in pianto. Se la cavarono con i rimproveri del giudice ai quali seguì l’immediata liberazione

In occasione dell’annuale ricorrenza della conquista della Luna (20 luglio 1969), attraverso l’iniziativa intitolata “Tutte le lune dei musei”, planetari e musei sono invitati a promuovere la ricerca di opere d’arte caratterizzate dalla raffigurazione della Luna o indirettamente collegate al satellite naturale della Terra. Lo scopo è quello di promuovere la realizzazione, frutto della collaborazione tra divulgatori dell’astronomia e guide artistiche, di percorsi guidati tematici nelle stanze dei musei o di proiezioni pubbliche sotto le cupole dei planetari.

Ogni anno sul sito planetari.org vengono segnalati dipinti e opere artistiche di interesse “lunare”: www.planetari.org/arte-e-astri/

Lo spunto di quest’anno viene dalla presenza del disco lunare che illuminò la notte in cui Apollinaire fu arrestato, e in seguito processato insieme a Picasso, per il furto del secolo.

Silvio Pellico e Pietro Maroncelli arrestati dalla polizia austriaca.
Credito: Museo Civico, Casa Cavassa, Saluzzo.

Ben diversa fu la buia notte di Silvio Pellico e Pietro Maroncelli quando, il 13 ottobre del 1820, vennero arrestati dalla polizia austriaca e rinchiusi nel carcere dello Spielberg. Non c’era il plenilunio, anche se è stato raffigurato in un quadro dipinto nel 1938 da Carlo Felice Biscarra (copia di A. Scibaldi) custodito al Museo Civico di Saluzzo. Quando Silvio Pellico ritornò a Torino, raccolse nel libro “Le mie prigioni” le memorie della sua esperienza detentiva.

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