Il meeting di Ravenna dei planetari italiani

È stato un meeting che ricorderemo quello che si è svolto dal 14 al 16 aprile al Planetario di Ravenna. Innanzitutto, vogliamo ringraziare l’ARAR (Associazione Ravennate Astrofili Rheyta) e il Comune di Ravenna, che ci hanno ospitato e hanno contribuito al successo del convegno di PLANit di quest’anno. Poi vogliamo sottolineare un numero: per la prima volta gli iscritti al meeting hanno toccato i 70 (e i soci di PLANit quest’anno sono oltre 60). Un segnale importante della costante crescita della nostra associazione negli ultimi anni.

Foto di gruppo a PLANit 2023. Credit: Nino Ragusi

Tornando al meeting, quello di quest’anno era il XXXVIII ritrovo dei planetari italiani, e il quarto che si volgeva a Ravenna, dopo quelli del 1986, del 2000 e del 2006. Fu proprio nel 1986 che la comunità dei planetari si incontrò per la prima volta, grazie al lavoro dall’Associazione Amici dei Planetari, che ha preceduto la fondazione di PLANit, avvenuta nel 2009.

A Ravenna abbiamo trovato una cupola di 8 metri di diametro equipaggiata con un tradizionale proiettore optomeccanico Zeiss; erano diversi anni che il meeting di PLANit non si svolgeva in una struttura priva di un sistema digitale fulldome, ma abbiamo constatato che il digitale (bellissimo) non è tutto. Tra una piadina e uno strozzapreti, i partecipanti hanno avuto modo di chiacchierare con i volti nuovi e di ritrovare i vecchi amici.

Il meeting è stato preceduto, come accade ormai da alcuni anni, da un workshop tenutosi il pomeriggio del venerdì. Le 4 ore a disposizione sono state equamente divise tra i due invitati: Luca Perri, astrofisico e noto divulgatore, con il suo intervento “Lo smarting up ci salverà dal dumbing down: si può essere chiari parlando di cose incomprensibili?” ha sottolineato i vari pregiudizi che possono essere presenti in una platea generale e i modi per affrontarli. Mentre Graziano Garavini, attore e formatore, con il laboratorio su “Spontaneità, narrazione creativa, gioco e rapporto con il pubblico” ha cercato di mettere alla luce “l’attore” che è presente in chi parla in un planetario, anche dividendo i partecipanti in gruppi e invitandoli a improvvisare una mini-pièce teatrale di taglio astronomico.

Il sabato è stato invece dedicato agli interventi dei partecipanti, soci e non soci di PLANit. Tra questi, segnaliamo una terna di temi “tecnologici”: la presentazione sull’originale interazione tra umani e robot svolta al planetario di Lignan (AO) da Paolo Calcidese, le potenzialità di utilizzo dell’intelligenza artificiale per produrre contenuti per planetari presentate da Dario Tiveron, presidente di PLANit e il racconto della realizzazione di un filmato fulldome in 30 giorni da parte di Michelangelo Rocchetti, del Museo del Balì (PU). Nino Ragusi di Muggiò (MB) ha presentato un excursus sull’astronomia nelle opere d’arte, mentre l’architetto e curatrice Elisabeth Veermer ha portato i presenti nelle eccentricità della moda ispirate all’astronomia e alle missioni spaziali, dagli anni Sessanta a oggi; Laura Saba, della Fondazione Scienza e Tecnica di Firenze, ha invece presentato il suo libro “Favole tra le Stelle”, in cui rivisita miti antichi e propone nuove storie del cielo.

PLANit al Planetario di Ravenna. Credit: Gianluca Ranzini

Lo stesso giorno, abbiamo avuto il piacere di ospitare le più importanti aziende mondiali che operano nel mondo dei planetari: Sky-Skan, Cosm-Evans & Sutherland, Zeiss ed RSA Cosmos hanno portato a PLANit le novità tecnologiche del settore e le loro più recenti realizzazioni, in Italia e all’estero. Sempre sabato si è tenuta anche una tavola rotonda, una novità per il nostro meeting. Il tema “Come promuovere il proprio planetario?” ha esortato i presenti a condividere le proprie esperienze sul tema della promozione e del marketing, tra mezzi tradizionali (radio, carta stampata, manifesti) e digitali (sito web, social, newsletter). Mentre poco dopo Gianluca Ranzini, consigliere di PLANit, ha presentato l’intervento “Un planetario come business? Considerazioni su un caso concreto”.

A conclusione della giornata è stato annunciato il vincitore del Premio “PLANit”, giunto all’undicesima edizione, che viene attribuito al miglior video fulldome su un argomento di interesse scientifico. A vincerlo è stato Emanuele Balboni in rappresentanza di Infini.to, il planetario con annesso museo dell’astronomia e dello spazio sulla collina di Pino Torinese, con il video “La regata spaziale”; a breve il video sarà gratuitamente a disposizione dei soci di PLANit, insieme a quelli degli anni precedenti. È andato invece deserto il Premio “Lara Albanese” dedicato alla attività di didattica o divulgazione astronomica che più si distingue per originalità e creatività. Confidiamo che nella prossima edizione torni a essere presentato un buon numero di candidature anche per questo premio.

Anche la tradizionale cena sociale del sabato sera è stata probabilmente la più partecipata di sempre. Anch’essa è un momento importante di condivisione e di scambio di idee, davanti a un buon piatto e a un bicchiere di vino.

La domenica mattina ha visto una serie di interventi che hanno focalizzato le collaborazioni esistenti tra PLANit e altre realtà, come l’Unione Astrofili Italiani, rappresentata da Giorgio Bianciardi, insieme alla quale PLANit organizza alcune scuole estive di didattica dell’astronomia. Mentre la collaborazione con l’International Planetarium Society è stata descritta da Simonetta Ercoli, di Perugia. Importanti anche i progetti di PCTO (ex alternanza scuola-lavoro) illustrati da Nicola Bernardo del Planetario di Ravenna.

Come di consueto, il programma delle tre giornate si è chiuso con l’Assemblea dei soci di PLANit, a cui tutti i soci sono invitati a partecipare in modo sentito poiché rappresenta il momento fondamentale di confronto e libera discussione per delineare il futuro dell’associazione. In particolare si è parlato del centenario dei planetari moderni, i cui festeggiamenti iniziano quest’anno, e delle diverse iniziative legate a questa scadenza. E anche della Giornata nazionale sull’inquinamento luminoso, nata nel 1993 con il patrocinio dell’Associazione Amici dei Planetari (oggi PLANit), e sull’opportunità di fonderla con M’illumino di Meno, senza però confondere il problema dell’inquinamento prodotto dalle luci artificiali con quello dello spreco di energia. Infine, il presidente Dario Tiveron ha poi illustrato come sia stato ampliato il serbatoio di filmati fulldome gratuiti disponibili per i soci, e ha invitato i presenti a candidarsi per ospitare il meeting del prossimo anno. Dove si svolgerà PLANit 2024? Lo saprete tra qualche mese.

Grazie al prezioso contributo di ARAR, i soci di PLANit possono già accedere alle registrazioni video sia del workshop che degli interventi presentati durante il meeting di Ravenna. Tutti i video sono disponibili in questa sezione dell’area riservata, ordinati come elencati nel programma del convegno.

Vi lasciamo con la galleria delle fotografie scattate durante il meeting, un bellissimo ricordo dei 3 giorni insieme. Foto di Paolo Alfieri, Gian Nicola Cabizza, Giuliano Deserti, Simonetta Ercoli, Andrea Frigo, Paolo Morini, Nino Ragusi, Paolo Soletta, Associazione Ravennate Astrofili “Rheyta”. Drone: Paolo Soletta.

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