Dall’estate di Pasolini alle stagioni astronomiche

Pasolini misurava lo scorrere del tempo non in anni ma contando le stagioni estive che aveva vissuto. I ricordi di quei momenti dell’anno trascorsi nel suo amato Friuli scandivano il suo lontano passato.

Invece, per chi osserva o lavora sotto il cielo stellato, gli anni si moltiplicano per quattro, perché altrettante sono le date che danno inizio agli equinozi e ai solstizi, come quello estivo.

Il 21 giugno 2023 è uno dei giorni nei quali il Sole raggiunge il punto più alto del suo percorso apparente nella fascia dello zodiaco. La data non è sempre la stessa ogni anno, potrebbe per esempio anticipare di un giorno, come è accaduto il 20 giugno 2020 e come succederà nel 2024.

Nella visione diretta del cielo, senza strumenti, non è possibile rendersi conto quando la nostra stella si trova alla massima elevazione sopra l’orizzonte. Esistono però dei metodi indiretti per capirlo. Quello più semplice consiste nell’osservazione dei quadranti solari sui quali sia tracciata la curva del solstizio d’estate.

Per esempio, in quelli verticali coinciderà con la curva più bassa. Verrà percorsa nel giorno del solstizio dalla punta dell’ombra, o dalla macchia di luce, proiettata dalla gnomone. E’ quella specie di bastone, puntatore o disco (ne esistono di tante forme) infisso sul quadrante.

Un metodo alternativo per “osservare” il solstizio consiste nel proiettare al suolo una linea d’ombra con un’asta infissa verticalmente nel terreno. Confrontando le minime lunghezze di questa linea – ogni giorno diverse, più estese in inverno, più brevi d’estate – si scopre che l’ombra più corta di tutto l’anno è quella del solstizio d’estate. Ogni dì, la minor estensione dell’ombra coincide con il momento centrale della giornata, il mezzogiorno solare.

Il metodo più curioso per evidenziare il solstizio ci offre il pretesto per fare un viaggio ai tropici. Nel giorno del solstizio d’estate, in ogni punto del tropico del Cancro, il Sole arriva allo zenit nel momento centrale della giornata. In quell’istante lo vedremo proiettarsi sul fondo di un pozzo, visto che sarà nel punto più alto del cielo, sopra la testa dell’osservatore. La storia dell’astronomia ci racconta come, grazie al “Sole nel pozzo”, venne misurata nel passato, con una buona precisione, la circonferenza della Terra.

Ecco la fotografia della Terra dallo spazio in vicinanza del solstizio estivo (per il nostro emisfero), scattata il 18 giugno 2023. E’ evidente quanto sia estesa l’illuminazione nell’emisfero boreale. E’ il periodo delle “notti bianche” e del “Sole di mezzanotte”, fenomeni visibili alle alte latitudini del nostro emisfero.

Foto Eurosat del 18 maggio 2023

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