Dalla “Ricchezza delle Nazioni” alla “Ricchezza Planetaria”

Solo poche settimane fa è stato celebrato il terzo centenario della nascita di quello che viene spesso considerato come il padre della scienza economica, Adam Smith.

Nella sua opera più celebre, “Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni”, riuscì a comporre un mosaico completo in grado di spiegare come crescita, sviluppo, scelte economiche individuali, coordinate dal mercato, siano in relazione con la scienza economica.

Forse pochi sanno che la sua prima opera riguardava invece la storia dell’astronomia. Chissà se aveva già visto, scrutando oltre i confini del nostro pianeta, gli orizzonti infiniti a disposizione delle future generazioni. Quasi un’anticipazione di quella “ricchezza planetaria” che valicherà i limiti imposti alla “ricchezza delle nazioni”, fortemente condizionata da risorse limitate e sovrappopolazione. Si tratta di uno sfruttamento delle risorse spaziali che al momento appare ancora molto lontano, ma che nei prossimi decenni diventerà una certezza.

In questo scenario del futuro giocano un ruolo di primo piano gli asteroidi. E’ un tema di cui parlare proprio in questo periodo dell’anno in coincidenza con l’Asteroid Day che si celebra sempre il 30 giugno.

In questa occasione PLANit ricorda ai planetari anche la proposta di organizzare il prossimo febbraio l’evento dedicato ai rischi spaziali. Ogni anno un ente diverso può aderire all’iniziativa.

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