Astri e Musica: Via Lattea, di Franco Battiato

Questo contributo fa parte della rubrica Astri e Musica, un progetto che promuove l’incontro tra planetari, musei scientifici e il mondo musicale, esplorando il vasto repertorio di brani che evocano il cielo, le stelle, lo spazio e i corpi celesti.

La rubrica vuole valorizzare, attraverso un approccio culturale e divulgativo, il legame tra musica e universo, unendo l’emozione dell’ascolto alla meraviglia della scoperta astronomica.

Contributo a cura di Michelangelo Rocchetti, del Museo del Balì.

SCHEDA

Copertina Mondi lontanissimi

Informazioni brano

Titolo Via Lattea
Autore Franco Battiato
Album Mondi Lontanissimi
Anno 1985

TESTO ORIGINALE DEL BRANO

Ci alzammo che non era ancora l’alba
pronti per trasbordare
dentro un satellite artificiale
che ci condusse in fretta
alle porte di Sirio
dove un equipaggio sperimentale
si preparava
al lungo viaggio.

Noi
provinciali dell’Orsa Minore
alla conquista degli spazi interstellari
e vestiti di grigio chiaro
per non disperdersi.

Seguimmo certe rotte in diagonale
dentro la Via Lattea.

Un capitano del centro impressioni
colto da esaurimento
venne presto mandato in esilio.
Mi preparavo
al lungo viaggio
… in cui ci si perde.

Seguimmo certe rotte in diagonale
dentro la Via Lattea.

APPROFONDIMENTO

Già dalla copertina e dal titolo dell’album si capisce di cosa ci vuol parlare Franco Battiato in questo lavoro. L’album si intitola infatti “Mondi Lontanissimi” e nella copertina troviamo un’immagine di Franco che dalla finestra di una casa guarda il cielo e vede Saturno (debitamente ingrandito).

Veniamo al testo della canzone: ad una prima lettura parla di un viaggio spaziale che comincia prima del sorgere del Sole qui sulla Terra, che ci porta rapidamente alle porte di Sirio e che prevede questa tappa come trampolino di lancio per un seguente lungo viaggio. Non conosciamo la destinazione finale di questo satellite artificiale in cui viagga un equipaggio sperimentale vestito di grigio chiaro; sappiamo però di essere piccoli… appena provinciali dell’Orsa Minore

Non va tutto liscio, c’è chi impazzisce durante il viaggio che comunque procede seguendo certe rotte in diagonale non meglio precisate, che alla fine sembrano portare a perdersi nello spazio.

Molti degli elementi astronomici sono inseriti correttamente. Oggi si sta progettando il Lunar Gateway: una stazione spaziale lunare di appoggio per viaggi verso Marte ed oltre. Allo stesso modo, Battiato immagina che su Sirio, stella relativamente vicina, si trovi una sorta di base di appoggio per viaggi più lunghi.

La partenza avviene all’alba, come di fatto avviene realmente per molte missioni spaziali. L’equipaggio indossa divise grigio chiaro, colore effettivamente usato per molte tute spaziali. Forse l’unica cosa poco azzeccata è la scelta di un satellite artificiale per il viaggio… I satelliti, si sa, non si allontanano mai troppo dal pianeta attorno a cui ruotano!

Non dimentichiamo però che solitamente i testi del Maestro si prestano a più letture: quello che sembra un viaggio spaziale potrebbe in realtà rappresentare un viaggio interiore e spirituale in cui ci si distacca dal mondo terreno e si seguono rotte in diagonale che simboleggiano un percorso alternativo rispetto alle strutture rigide e lineari del pensiero convenzionale.

Battiato non fa mistero del suo interesse per spiritualità, esoterismo e filosofia orientale. Il capitano del centro impressioni potrebbe essere una metafora per la mente razionale ed il fatto che esso va in esaurimento e viene esiliato sembra indicare che la ragione non può guidare oltre un certo punto del viaggio. Oltre serve altro: intuizione, fede, silenzio.

La destinazione finale è quella di perdersi, inteso non in senso negativo, ma come perdere se stessi, abbandono dell’ego in favore di qualcosa di più spirituale e profondo.

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